29 ott 2007

Fantagazzetta dello sport


"Matteo che fai vai al Gargano??"

Due semplici commenti alla giornata di fantacalcio appena trascorsa

Il primo riguarda lo spocchioso De Giacomi, che sabato sera si aggirava per Corinaldo insieme al suo compagno di giochi Carletti sbeffeggiando il finto presidente Concettoni che aveva sciaguratamente confermato Gargano in panchina. La battuta della serata "O mattè che fai vai in Gargano??" veniva ripetuta su msn perfino dalla fidanzata del prossimo Dottore in giurisprudenza...peccato che la stessa spocchia del suo allenatore l'abbia dimostrata anche il campioncino De Rossi con un bel cucchiaio a San Siro che conferma l'opinione del sottoscritto sul giocatore in questione.

Seconda menzione di giornata per Federici, che dopo i soliti due gol subiti, questa volta ad opera dello sbalorditivo Bolognini, ha dichirato ufficialmente di essere entrato in silenzio stampa....: a presto Mister!

Risultati e classifica

Ps: manca il risultato dell'attesissima sfida Paglioni-Bell/Mila, visto che i due ultimi in classifica si sono resi (volontariamente??) irreperibili...

24 ott 2007

Grazie...grazie...e ancora grazie












Scusate se intervengo con un post riguardo un fatto che forse un post non lo meritava (un semplice commento sarebbe stato più che sufficiente) ma non posso più sopportare i continui attacchi rivolti al duo milanese-belluzzi (amici veri ...ormai merce rara al g.no d'oggi) per lo scambio montolivo tavano.
Innanzi tutto io avevo chiesto Montolivo o in alternativa Mauri, e i due, consapevoli di quanto sarebbe successo a quest'ultimo (stiramento ai flessori), lo hanno onestamente tolto dalla trattativa.
Inoltre è da dire che non si è trattata di una trattativa lampo, ma la coppia ha pensato parecchio sul da farsi, con il dottor belluzzi che non voleva assumersi alcuna responsabilità in merito e se ne lavava le mani ogni qual volta gli veniva presentata la questione e con il dottor milanese che invece temporeggiava tutte le volte affermando di dover prima discuterne con il socio Ponzio Giulio Pilato.
Ma alla fine c'è stato l'OK.
Era fatta, il dado era tratto e il mio centrocampo salvo, i vari fabiano, tedesco, fillippini, donadel, gourguff se ne potevano andare affanculo...avevo montolivo e pure fantamiliardi derivanti dalla cessione di Calaiò, entrato anche lui nella trattativa (peccato certo non essere riuscito ad avere come contropartita aggiuntiva quel fenomeno di JOELSON...allora si che sarebbe stato davvero un affarone).
Ma i due, forse, ancora non consapevoli di aver fatto davvero tanto per me, hanno voluto fare di più, molto di più: mettere tavano capitano domenica scorsa, giornata in cui i due giocatori oggetto dello scambio più chiacchierato della stagione si trovavano l'uno contro l'altro.
Cosa dire...un pò di timore lo avevo, forse il cambio di allenatore poteva aver scosso l'ambiente di livorno, forse gente come Gila e Lavezzi avevano appannatto il talento di Tavano, tant'è che lunedì mattina la Gazzetta dice: 4-1=3.
E allora grazie...grazie davvero...vi voglio bene...

P.S.1: Kekko e giulio tenetevi pronti, nel caso gilardino continui così se ne può parlare x uno scambio, magari che so, per ambrosini, seedorf e mauri insieme, che ne dite?
Vi avrei dato volentieri Caracciolo..ma Matteo vi ha anticipato...e se ne gode i risultati(o meglio i voti)

P.S.2: non pervenuto Tavano con la maglia amaranto, a Livorno giurano di non averlo mai visto.

23 ott 2007

NON CI STO - vol. IV

ovvero UN’EMOZIONE UNICA. O QUASI.

Un avvenimento memorabile, di quelli che racconterò ai miei nipotini. Forse.

Va detto che non sono mai stato un grande appassionato nè tantomeno un esperto, ma, dato che ne parlavano tutti, quindi non avrei potuto fare a meno di seguire in tv l’evento tanto reclamizzato.

E’ vero, non potevo non fare il tifo per chi partiva da una situazione obiettivamente disperata e combatteva da solo contro una vera e propria superpotenza della disciplina, avvantaggiata dalle circostanze.

I fatti degli ultimi mesi, d’altronde, s’erano susseguiti in un climax così incredibile, che il miglior sceneggiatore di fiction non avrebbe saputo fare di meglio: a posteriori, i soliti dietrologi saranno lì ad illazionare che tutto quanto fosse stato studiato a tavolino, per rilanciare un business, che, negli ultimi, tempi, con l’abbandono dei migliori aveva perduto montagne di introiti.

Ebbene, sfoderando una prestazione magistrale, il mio beniamino ha completamente sovvertito i pronostici di chi lo aveva previsto soccombente e, con un finale magistrale, ha sbaragliato il campo, conquistando il titolo di campione del mondo.

I benpensanti insisteranno col far notare che il carisma non è la sua dote migliore (quantomeno, al confonto di suoi illustri predecessori), ma in fondo, non è quello l’unico requisito dei veri campioni: servono anche forza fisica, tecnica, talento, freddezza, coraggio (quello tanto!) e capacità di saper soffrire nei momenti duri.

Tuttavia, dopo i festeggiamenti in pompa magna, uno strano senso di incertezza mi ha assalito; se è vero che nello sport vince (o quantomeno, dovrebbe vincere) il migliore, qui ciò non accade; in quale percentuale la componente umana del singolo competitor determina una vittoria? Quanto incide il fattore della tecnologia (che è l’antitesi del concetto di sport, a meno che la tecnologia medesima non sia concessa in uguale misura a tutti i contendenti)? Vi sono forse decisioni prese a tavolino dai dirigenti, che noi non conosciamo?

Ebbene, le risposte a tutti questi quesiti mi inducono ad una riflessione: indubbiamente stiamo parlando di un ambiente fantastico, ricchissimo, coloratissimo, pieno di belle donne, con manager dall’immagine accattivante; sarà altrettanto innegabile che un minimo di competizione è pur presente; sarà altresì incontestabile che quel giorno The Ultimate Warrior sconfisse Andrè The Giant, vincendo il titolo di Campione del Mondo, con una grande prestazione sul piano fisico ed agonistico, ma… facciamocene una ragione: il wrestling non è uno sport.
Non a caso gli americani parlano di sport-entertainment.

…cosa dite?? No!! Non parlavo della Formula Uno!

22 ott 2007

Fantagazzetta dello sport

Caracciolo 5: "Non entra mai in partita" (faccio presente al giornalista della gazzetta che perdo grazie alla sua brillante valutazione di un giocatore che ha giocato l'ultimo quarto d'ora di una partita già sul 3-0)















Eccovi i tanto agognati risultati e classifica dopo l'ottava giornata di fantacalcio.
Come ormai consuetudine lascio a Lele il compito di commentare la giornata con la sua solita verve...anche perchè mi sembra di avere intuito debba togliersi qualche sassolino dalla scarpa...

Posso anticipare che un primo bilancio fantacalcistico fa prepotentemente annotare nella categoria kulirotti i nominativi De Giacomi e Mancini, mentre tra i più tartassati dalle bizze del calendario registriamo i nomi di Federici e Pergolini...

Motorìzzati - DIO ESISTE!


Dopo una stagione di ingiustizie, finalmente la gioia finale. A San Paolo è successo tutto cio' che doveva succedere, ma che nessuno si aspettava. Incredibile, una congiunzione astrale!
L'McLaren, dopo tutti i benefici ricevuti dalla Fia in questa stagione insieme al suo giovane e impunito pilota, continua nel cammino verso la perdita totale della dignità, e fa ricorso per la temperatura della benzina delle BMW. Provo veramente pietà per loro.
Al prossimo numero per ulteriori riflessioni, questo era solo uno sfogo. Presto anche un banner celebrativo per il blog!
Stay tuned.

12 ott 2007

NON CI STO - vol. III

ovvero REPETITA IUVANT

E’ bene chiarire subito il senso del sottotitolo odierno: l’esito roboante della partita Lazio – Milan di domenica sera non deve trarre in inganno; in realtà non s’è assistito ad alcuna rinascita della squadra rossonera, ma alla mera conferma di quanto era già ben noto.
Con particolare riferimento al tema di chiusura del mio post precedente, si è assistito alla chiarificazione dei ruoli e delle gerarchie interne.

Affrancato da vincoli tattici incompatibili con le sue caratteristiche, Kakà ha giocato una partita eccezionale; complici la stanchezza e l’anarchia tattica (quest’ultima, la vera novità negativa della serata) del centrocampo laziale orfano di Ledesma, nonché l’insistenza della difesa biancoazzurra nel tentare il fuorigioco fino a 35 - 40 mt dalla propria porta, il brasiliano si è dilettato come non mai a svariare a piacimento lungo tutto il fronte d’attacco, libero di scegliere se saltare a ripetizione gli avversari oppure temporeggiare, facendo collassare sistematicamente 2 – 3 difensori su di sé per poi beneficiare i compagni da lui smarcati.
Quando si diverte, il brasiliano diventa utile financo in fase difensiva, aiutando il monumentale Ambrosini e l’appannato Gattuso a recuperare numerosi palloni, strappandoli, nella fattispecie, dalle gambe non certe fatate di Mudingayi e Mutarelli.

Con ciò rispondo alle pertinenti osservazioni di Matteo, insistendo nell’idea che avere un giocatore come Kakà in squadra condiziona le scelte dell’allenatore; talvolta, se lui non gira, puoi anche rimetterci, ma nel lungo periodo è un atteggiamento che paga dividendi.

D’altronde, dovendo scegliere tra il fuoriclasse e l’allenatore, 9 volte su 10 la dirigenza ed i tifosi si schierano con il primo, oppure l’altro soccombe; basti pensare alla querelle Van Basten – Sacchi: dopo il primo anno senza vittorie, l’allenatore è partito, mentre l’altro ha continuato a dominare per almeno 2 stagioni, prima del declino fisico, giunto a meno di 29 anni.

Molti altri casi potrebbero essere citati, ivi compreso quello recentissimo di Fabio Capello, vincente ed esonerato (Maradona – Ottavio Bianchi; Totti – Zeman; etc…).

Per tornare al tema del giorno, dunque, nulla di nuovo in casa Milan; o forse sì. Domenica sera s’è visto il miglior Gilardino in maglia rossonera, non tanto per il ritorno alla rete, nè per il viziaccio di divorarsi gol fatti (!!), bensì per il ritorno alla voglia di lottare in area, dato che sinora, in questa stagione, lui veniva sodomizzato da tutti i difensori, lasciando al solo Ambrosini l’incombenza, tipica del centravanti, di “fare a sportellate (espressione cara a Federico Buffa) dentro l’area per creare spazi.

P.S. Prometto che il prossimo intervento sarà dedicato ad altro tema.

P.P.S. A coloro i quali criticavano il mio ultimo intervento definendolo fuori luogo, gradirei replicare che è ben più fuori luogo la partecipazione all’Oktoberfest di chi notoriamente ha poca dimestichezza con le bevande diverse dall’acqua del Gorgovivo, tanto più se, nella fattispecie, il soggetto in questione aggrava la propria posizione, compiendo una mesta ritirata strategica ben prima che la serata sia finita.

11 ott 2007

Speciale cinema...

Domani sera vorrei andare al cinema a vedere uno dei seguenti due capolavori in uscita...
Si accettano adesioni, in cambio potrei offrire le gustosissime caramelle alla liquirizia



8 ott 2007

Fantagazzetta dello sport (by Lele)

Incollo la versione della Fantagazzetta che Lele mi ha gentilmente inoltrato (grazie Bobo):



Il fattore casa non conta più di tanto……

Giornata all’insegna delle vittorie esterne (ben 4 su 5): l’unica gara dove il fattore casa non ha inciso più di tanto è il derbissimo tra De Giacomi – Fava finito in un pareggio. Importanti vittorie invece per Concettoni, il quale risale la china dopo un inizio di campionato un po’ stentato, Carletti che dopo 3 sconfitte consecutive (meritate) ritorna alla vittoria, e Bolognini che lascia solo in coda il povero Paglioni . Da rivedere il duo Belluzzi/Milanese e Pergolini che escono sconfitti avendo lottato ad armi pari con i propri avversari.

Nel dettaglio:

De Giacomi – Fava 2 -2: Il derbissimo di questa giornata vede uscire alla fine della contesa un pareggio che non serve a nessuno, ma soprattutto Fava recrimina per la sfortuna che si accanisce nei suoi confronti dall’inizio di questo campionato, visto che Dieghino riesce a pareggiare grazie al fattore casa...(o almeno questo era il commento del Dottor Fava questa mattina…perché Dieghino stasera ha smentito seccamente e indignato risponde che "se non era per l’assist de Stankovic - tra l’altro inestente anche secondo me - il caro Dott. Ceccarelli a quest’ora non faceva 72,5 e - aggiunge - infatti non ha neanche telefonato al sottoscritto come fa ogni lunedì, forse perché aveva la coscienza sporca...". Una querelle che sicuramente si protrarrà per lungo tempo fra i due...)

Belluzzi/Milanese – Concettoni 1- 2: Seconda vittoria consecutiva in trasferta per il tecnico di Via Mattarella, che sta uscendo dalla crisi di inizio campionato per andare ad occupare le posizioni che gli competono anche se avvenuta in modo un po’ fortunoso visto che il tandem fa 71,5…. Mentre per Belluzzi/Milanese non mi pronuncio: 1- il post del Dottor Milanese sul Milan è alquanto fuori luogo 2- perché una cosa è scambiare un giocatore e un’altra è regalare un buon giocatore ad un avversario vedi Montolivo 3- inventatevelo voi perché ho dato troppo risalto alla coppia rossonera.

Paglioni – Carletti 1 – 2: Un Carletti reduce da tre sconfitte consecutive riesce ad avere la meglio su un Paglioni perso nei meandri caraibici che non oppone nessuna resistenza lasciando i 3 punti al tecnico di Borghetto e forse mangiandosi le mani per le scelte fatte ad inizio campionato….(Ronaldo 100).

Pergolini – Federici 2 – 3: Prova di forza per una delle compagini che da molti è accreditata per la vittoria finale, che ha la meglio su un Pergolini mai domo che solo per sfortuna non è riuscito a raggiungere il pareggio. Dall’altra parte un Federici che anche questa volta ha dovuto ribaltare i soliti due gol dell’avversario, che non lascia scampo a chi vi si trova di fronte.

Mancini – Bolognini 1-2: Le birre dell’Oktober Fest fanno bene a Mister Bolognini che espugna con pieno merito il campo di un Mancini impegnato più a fare telefonate intercontinentali che a pensare alle sorti della squadra…

Risultati e classifica

6 ott 2007

NON CI STO - vol. II

ovvero QUANDO IL SAGGIO INDICA LA LUNA, LO SCIOCCO GUARDA IL DITO

Torno dopo alcune settimane di assenza, per affrontare un tema a me caro.

Di là dagli eccessi mediatici, propongo ai lettori un’analisi del momento negativo del Milan.

La sera della finale di Champions League vinta ad Atene contro il Liverpool, promisi a me stesso di abbandonare, in virtù dei risultati acquisiti, la linea dura da me adottata nei confronti dell’allenatore.
In questi anni la disinformazione ci ha raccontato le gesta epiche di un Milan protagonista in Italia ed all’estero, in forza di un gioco sempre raggiante ed esteticamente ineguagliabile; invero, come sostengo da anni – chi mi conosce lo sa bene - le moine della stampa nei confronti della squadra milanista sono figlie di un più generale disegno mediatico che tiene in scacco il nostro Paese e che magnifica ad arte il suo multiforme Presidente.
Si spiega così la netta virata operata dal principale quotidiano sportivo nazionale, che, abbandonando la pluridecennale immedesimazione organica alla Juventus, dal 2001 ha assunto il compito istituzionale di spiegare al suo lettore medio (invero, poco dotato di spirito critico) che i risultati positivi del Milan sono figli delle scelte illuminanti del suo padrone, non solo sul piano gestionale, ma anche sotto il profilo tecnico – tattico; il malcelato intento di stabilire una connessione fra le brillanti abilità sportive e quelle di conduzione del Paese è stato altresì perseguito da tutti gli altri organi informativi, fatta qualche lodevole eccezione (su tutte, Sky).

Il tema è interessante, ma preferisco tornare all’argomento del giorno: a tal fine, mi preme riferire un aneddoto, raccontato da Federico Buffa, davvero emblematico della situazione semi-paradossale vissuta attualmente all’interno del clan rossonero.
Alla fine del primo tempo di Milan - Catania, per recuperare lo svantaggio di 0-1, Ancellotti decideva di inserire una seconda punta, passando al 4-4-2: per fare ciò, spostava sulle fasce Seedorf e Kakà, chiedendo ai due di non convergere, ma di arrivare sul fondo per crossare in favore di Inzaghi e Gilardino.
Ebbene, per i primi 25 minuti della ripresa non si è visto nulla di vagamente assimilabile ad un 4-4-2, dal momento che Kakà, in spregio alle disposizioni ricevute, non ha fatto altro che aggredire la fascia centrale, saltando uomini a ripetizione e mettendo in crisi l’ottima difesa catanese; in questo modo, seppur in totale pregio del piano tattico stabilito dall’allenatore, il Milan ha creato occasioni a ripetizione (tra le quali, quella del rigore del pareggio), tutte figlie della classe smisurata del suo campione, il quale, tuttavia, nel frattempo veniva continuamente rimproverato di indisciplinatezza dal Mister e dai compagni.
Attorno al 25’ minuto, un’interruzione di gioco (l’infortunio di Polito) consentiva a Seedorf di avvicinarsi ad Ancellotti, per chiedergli di richiamare Kakà all’ordine tattico; stanco dei rimbrotti dell’allenatore, il brasiliano si stabilizzava dunque sulla fascia, trotterellando senza pretese e rendendosi volontariamente innocuo.
Di lì in avanti, 20 minuti di agonia totale per il Milan, che non ha più creato occasioni da gol.
Lo screzio con l’allenatore al rientro negli spogliatoi è solo l’epilogo di quanto precede, ma il contenuto ne può essere pienamente inteso solo da chi ha visto la partita ed è consapevole del siparietto tattico di cui sopra: il più classico dei capricci per il fuoriclasse carioca il quale, costretto malvolentieri sulla fascia, ha letteralmente smesso di giocare, così inviando un chiaro messaggio al tecnico ed ai compagni: senza di me, la barca affonda, soprattutto se la squadra nel suo complesso è quello che è.
Ebbene, in conclusione del mio intervento (della cui lunghezza mi scuso) ritengo di poter affermare che le responsabilità della crisi del Milan vadano attribuite alla società che, forte del potere mediatico di cui sopra, ha totalmente omesso di rafforzare la rosa in sede di mercato estivo, peraltro non solo quest’anno: la squadra è scarsa (vedi attacco e difesa), anziana e, ciò che più è grave, appagata.
Le papere di Dida sono un mero specchietto per le allodole.
Kakà lo ha capito perfettamente e domenica scorsa è stato chiaro: se volete, continuamo pure così, ma l’anno prossimo farete a meno di me.

Povero Milan...


Riporto l'ultima spassosissima barzerlletta sui rossoneri, che incornicia il loro momento difficile:

Il milan acquista una promessa del calcio brasiliano e lo convoca per la prima partita.

Negli spogliatoi Ancelotti inizia a parlare: - adesso tu devi entrare in campo, tirare un calcio con il piede a quella cosa rotonda che si chiama palla e metterla dentro a quella cosa rettangolare chiamata porta, ok? -

il nuovo acquisto:
- mister, no sono di italia, ma so come jogare a calsciu -
Ancelotti:
- zitto tu, sto parlando con Gilardino!! - [*]

[*] Evidenziare l'ultima frase per scoprire il finale

3 ott 2007

Buon compleanno Francesco!!


Disponibili le nuove rose dopo il mercato

Colgo l'occasione per rivolgere i miei più sinceri auguri al Dott. Milanese, fresco ventisettenne di giornata. Qui sotto metto il mio regalino per il festeggiato...





Spero che questo video ponga fine a tutte le voci che gettavano discredito sull'ultimo, meritatissimo, scudetto del fantacalcio. se non siete daccordo potete comunque esprimere la vostra opinione attraverso il nuovo sondaggio. E complimenti a Barreto per il balletto...

2 ott 2007

Fantagazzetta dello sport


Tutto pronto per il primo mercato della stagione